Dal 1° gennaio 2022, i proprietari di cani residenti in Alto Adige dovevano iscrivere i propri animali ad una anagrafe genetica eseguendo un tampone. Un progetto di pilota importante, guardato con interesse da diverse amministrazione. L’idea era quella di identificare i proprietari che non raccolgono le deiezioni dei loro cani, facendo pagare loro una multa da 292 a 1.048 euro per migliorare la pulizia delle aree pubbliche. Il servizio era anche utile per identificare eventuali aggressioni a persone o altri animali oltre che a identificare cani trovati morti.
L’assessore provinciale Arnold Schuler aveva evidenziato l’importanza della misura, soprattutto nelle città, dove i problemi legati alle deiezioni canine erano aumentati. Il costo del profilo genetico era di 65 euro per il Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale. Nonostante gli sforzi delle autorità provinciali per rendere più agevole la procedura di registrazione, con costi relativamente contenuti e servizi aggiuntivi, solo 2.800 cani su circa 40.000 censiti in Alto Adige sono stati registrati con il profilo DNA.
Alla fine qualcuno ha pensato bene di tutelare questa sporca lobby. Il capolista del Centrodestra, Filippo Maturi, ha raccolto 5.000 firme contro la legge, sostenendo che fosse costosa e difficile da applicare. Anche l’Ordine dei Veterinari dell’Alto Adige aveva finto per accodarsi, nonostante la maggioranza degli studi avesse aderito all’iniziativa.
Il risultato è che oggi a pochi giorni dalle Elezioni Europee, il provvedimento voluto dalla precedente maggioranza è stato affossato dalla nuova giunta. La seconda commissione legislativa del consiglio provinciale ha approvato la sospensione a tempo indeterminato delle sanzioni per i cani non iscritti al registro del DNA. E i proprietari di cani potranno tornare a farli cagare impunemente ovunque.
Che si proteggano le cacche di cane a scapito della collettività per mere ragioni elettorali è una vergogna incredibile.