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Cani pisciasotto, città orinatoio

Esiste una legge nazionale sull’obbligo di raccolta delle feci dei cani (Ordinanza Ministero della Salute 6 agosto 2013). Non esiste una legge nazionale sulla pulizia delle urine.
Ogni comune si regola come crede come se fosse un problema di solo decoro urbano e non anche sanitario. Eppure le urine dei cani possono contenere virus, batteri e funghi che si trasmettono con facilità all’essere umano. Le malattie che passano dal cane all’uomo si chiamano zoonosi e ogni anno se ne scoprono di nuove.
La più nota è leptospirosi rispetto a cui non esiste obbligo vaccinale per i cani e che si trasmette all’uomo attraverso le urine. Ma non si tratta solo di malattie, l’urina dei cani è un concentrato di urea, sali minerali, acido lattico altre sostanze potenzialmente tossiche.

Ovunque in Italia viene considerato normale che un cane faccia pipì negli spazi pubblici nel più completo disinteresse dei rischi igienici. È un concetto di normalità un po’ curioso dal momento che, come tutti i proprietari di cani sanno, il cane deve essere addestrato per fare i suoi bisogni fuori di casa. Allo stesso modo potrebbe tranquillamente essere addestrato a fare i propri bisogni dentro casa, magari sul wc. Oppure usare i pannolini (peraltro già disponibili sul mercato) come fanno neonati e incontinenti. Ma no, il cane è il miglior amico dell’uomo e gli si lascia fare quello gli pare.

 

Siamo nella situazione paradossale per cui se una persona fa la pipì in strada rischia una multa da 5.000 a 10.000 euro anche pulisce la strada. Se la stessa cosa la fa un cane la multa per il proprietario – se prevista – va invece da 25 a 500 euro e solo se non si pulisce. 

Ogni comune si regola come crede per quanto riguarda il problema delle urine canine. Sebbene esista una sentenza della Corte di Cassazione del 2015 (n.7082/2015) che impone di pulire con l’acqua le superfici su cui il cane ha urinato ad oggi i comuni italiani si regolano ciascuno a modo suo.

Una geografia a macchia di leopardo. In alcuni comuni i cani di orinare sugli alberi ma non sui muri, in altri solo lontano dalle scuole, c’è chi la vieta solo sugli edifici storici. Insomma ognuno fa a modo suo. A Milano il regolamento parla genericamente di “pulizia dello spazio lordato”. A Roma il problema non è nemmeno preso in considerazione. A Genova, ad Ancona e in altri comuni italiani sarebbe invece obbligatorio pulire. In alcuni casi il conduttore del cane può essere multato se non dimostra di avere con se oltre a paletta e sacchetto per le feci anche una bottiglietta d’acqua per la pulizia delle urine. Sarebbe il minimo!

Anche questi casi però controlli se ne vedono pochi, così le nostre città sono diventate un enorme pisciatoio per cani.

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